Il gioco d'azzardo. Una piaga sociale preoccupante

azzardoLa pubblicità, con la sua forza persuasiva riveste, nel mondo contemporaneo, una notevole importanza perché influisce sulla mentalità e sul comportamento delle persone. Essa fotografa la società attuale consegnandoci l’immagine dell’uomo contemporaneo, del suo modo di vedere la vita, il mondo e se stesso; per questo motivo può essere usata come osservatorio per comprendere i processi culturali che si attivano nella nostra società.

La pubblicità ha due obiettivi fondamentali: informare e persuadere; quanto più il messaggio risulta seducente, tanto più essa è efficace raggiungendo l’obiettivo di convincere il destinatario della comunicazione a fare o non fare qualcosa.

È indubbio che attorno al gioco d’azzardo si muovano grossi interessi economici e la comunicazione diventa il trait-d’union tra mercato economico e contesto sociale.

Prima l’azzardo era considerato un passatempo per la sola classe medio-alta; adesso il fenomeno interessa anche il ceto medio-basso. Per le famiglie con doppio reddito sembra emergere, da recenti studi, che la seconda entrata sia spesso dedicata al gioco. È come se si puntasse sulla fortuna come investimento alternativo. Molti dei giochi proposti nelle pubblicità promettono di assicurare una rendita costante per tutta la vita, come ad esempio i “gratta e vinci” e “Turisti per sempre” (tutte pubblicità in cui lo Stato è uno dei maggiori produttori).

Il messaggio che, durante gli spot pubblicitari, invita a giocare con moderazione (e viene anche comunicato velocemente e “a bassa voce”), sembra quasi dimenticare che, di fronte ad una patologia, si perdono proprio quel raziocinio e quella moderazione tanto raccomandata.

Si tende, inoltre, ad enfatizzare la semplicità con cui si può vincere minimizzando, invece, le alte possibilità di perdita; il gioco appare il mezzo di facili guadagni e non si pensa al rischio di dipendenza che ne può scaturire.

Un’altra piaga sociale che sta assumendo livelli sempre più allarmanti è il gioco on-line che incoraggia il gioco“a domicilio”:basta avere un computer collegato ad internet, e non c’è più l’incomodo di doversi recare in una sala giochi.

Se lo Stato, in virtù d’interessi economici, non riesce a tutelare, almeno in questo caso, la salute e la dignità delle persone più vulnerabili, queste possono trovare, però, nelVangelo che ci ha rivelato il Cristo, valori veri di un’antropologia capace di tutelare la dignità dell’uomo e su cui fondare una società giusta e fraterna. Il messaggio evangelico non è solo per i cristiani ma per tutti gli uomini di buona volontà nel cui cuore opera la Grazia. I grandi valori morali e antropologici che scaturiscono dalla fede cristiana riguardano la centralità della persona, la famiglia fondata sul matrimonio, la solidarietà, la giustizia sociale. Ecco perché anche per la Chiesa il gioco deve essere e rimanere un diversivo al lavoro e alle tensioni quotidiane; deve avere il giusto equilibrio tra la soddisfazione gratificante della vincita in sé e la conquista di valori diversi da quelli perseguiti nell’attività di cui è diversivo; valorizzare il ruolo sociale del gioco, la voglia di divertirsi con serenità, moderazione e senso di responsabilità. Se il gioco diventa più importante degli affetti ha superato i limiti del giusto e dell’accettabile.