La bocca insanguinata

A volte fu notato che suor Chiara dopo aver ricevuto la comunione, soprattutto quella per mano di Gesù, ingoiava grandi quantità di liquido. Interrogata dal suo confessore affermò, come se si trattasse di una cosa naturale, di sentirsi in bocca «sangue copioso, dolcissimo e gustosissimo» che le dava grande ristoro[1]. Il can. Uccello per accertare il fatto ordinò a Suor Girolama Occhipinti di verificare l’episodio; ella affermò che, aprendole la bocca nel momento della comunione e mentre suor Chiara era in estasi, si accorse che «la bocca era piena di sangue»[2]. Erano il corpo e il sangue di Cristo a supplire nell’alimentazione di suor Chiara, alla mancanza del pane e dell’acqua. Fu infatti osservato che, nonostante la religiosa avesse un regime alimentare limitato e perdesse molto sangue tutte le volte in cui si verificavano in lei le stimmate della Passione di Cristo, il suo peso non subiva alcuna modifica.


[1] Vita di Suor Chiara di Gesù Agonizzante del Can. Sebastiano Uccello, f. 66.

[2] Cf Testimonianza di suor Girolama Occhipinti, 24 febbraio 1952, in ASDS, Fondo Canonizzazione Di Mauro, vol. 1, f. 22r.