attualità cattolica

La festa di Carnevale segue quella dell’Epifania e precede la Quaresima; i giorni dei festeggiamenti iniziano solitamente il giovedì e si concludono il martedì grasso che anticipa il mercoledì delle ceneri, primo giorno di quaresima e inizio per i cristiani del periodo di preparazione alla santa Pasqua. I quaranta giorni che precedono quello della Resurrezione del Cristo sono dedicati alla preghiera, alla meditazione, al digiuno (in ricordo dei quaranta giorni di Gesù nel deserto). Il martedì grasso, ultimo giorno di carnevale non ricorre mai in una data fissa, ma varia da paese a paese e in relazione alla Pasqua che cade ogni anno la domenica dopo la prima luna piena di primavera.

Il Carnevale. Festa di preparazione alla Quaresima

Etimologia

L’etimologia della parola “carnevale” non è del tutto certa. C’è chi fa derivare il termine dal latino carne vale, o  carnem levare (togliete la carne), espressione con cui si indicava l’astensione dal mangiare carne a partire dal primo giorno di quaresima, il che indicherebbe il carnevale come periodo lecito per banchettare con carne, dolci e piatti appetitosi, prima dei giorni del digiuno quaresimale. Altri studiosi farebbero invece risalire il termine al carrus navalis, carri a forma di nave usati nelle processioni propiziatorie che si tenevano anticamente a Roma.

Origine della festa

mascherinaLa festa di carnevale è l'adattamento cristiano di antiche usanze pagane. Le radici della festa sono quindi precedenti al cristianesimo e legate ad antichi riti di passaggio propiziatori connessi al mondo agricolo-pastorale e al rapporto tra uomo e terra. Con queste celebrazioni, si salutavano la fine dell’inverno e l’arrivo della primavera, inaugurando la nuova stagione che si auspicava fertile e con ottimi raccolti [1]. Febbraio era il mese di transito dal vecchio al nuovo anno, dalla stagione invernale a quella primaverile.

Festa simile a quella di carnevale era anticamente quella dei Lupercali, legata ai riti di fecondazione, sostituita in epoca cristiana con la festa della candelora e di san Valentino.

Altrettanto antica è la festa romana dei Saturnali durante la quale si celebravano rituali di natura orgiastica che prevedevano anche la temporanea sospensione del rapporto servo-padrone e delle gerarchie costituite. Nei sette giorni di festeggiamento si conducevano per la città carri festosi tirati da animali agghindati in modo inusuale,mentre il popolo si riuniva in grandi tavolate a mangiare tra scherzi e balli. Il dio Saturnoha continuato a vivere nella figura del re di carnevale e si è tramandato l’uso, la sera del martedì grasso, di processare, condannare e bruciare un fantoccio come fosse una vittima sacrificale per i mali dell’anno trascorso: in questo modo si auspicava un raccolto abbondante ed un periodo di prosperità per l’anno nuovo.

Nell’antica Grecia l’approssimarsi dell’inizio dell’anno agricolo ed era accompagnato da feste in onore di Dionisio, dio del vino. Anche in questo caso le celebrazioni erano caratterizzate dal raggiungimento di uno stato di ebbrezza incontrollata che sfociava in vere e proprie orge.

L’antica festa romana dedicata al dio Saturno e quella greca, in onore del dio Dionisio ricordano da vicino il nostro carnevale.

Il carnevale è anche una festa cristiana?

L’affermazione del cristianesimo non comportò la scomparsa definitiva dei riti pagani ma questi persero il loro carattere magico-sacrale. Abolita l'origine pagana le feste di carnevale, che precedono il mercoledì delle ceneri e l’inizio della quaresima, hanno conservato nel corso dei secoli il solo scopo di divertimento popolare.

Le prime testimonianze documentarie del carnevale in epoca cristiana risalgono al medioevo e indicano una festa caratterizzata da uno sfrenato uso di cibi e bevande accompagnata da travestimenti e balli in maschera cui sarebbe seguito il periodo di riflessione e di riconciliazione con Dio.

Nel 1556 al “carnevale profano” fu affiancato un “carnevale santificato” con l’introduzione Sante Quarantore che concludevano il carnevale con l’esposizione del SS. Sacramento nei tre giorni che precedono il mercoledì delle Ceneri. Le Quarantore sono la rievocazione del periodo che intercorre tra la morte di Gesù e la Sua Resurrezione. L’introduzione di questa seconda forma ebbe con tutta probabilità una funzione riparatrice agli eccessi del carnevale.

Osservazini

Se il carnevale possa essere considerata o meno una festa religiosa forse poco importa. È importante invece il modo in cui ogni cristiano si rapporta a essa. È buona norma, e non solo per l’uomo di fede, che non si ecceda nell’uso di bevande alcoliche, di cibo, o di droghe, principalmente perché danneggiano la salute del corpo, oltre a quella dell’anima. Per quanto riguarda i divertimenti, non vi è alcuna legge divina che li proibisca, anzi! Il Signore ci vuole gioiosi. È importante, piuttosto, avere consapevolezza di quale sia la giusta e lecita misura ma, ogni persona di sani principi conosce certamente quali siano i limiti da non oltrepassare.

 


[1] Le prime manifestazioni del carnevale nel mondo si fanno risalire agli egizi. I riti, antichi di 4000 anni, si celebravano in onore della dea Iside, che presiedeva alla fertilità dei campi e simboleggiava il perpetuo rinnovarsi della vita. L’uso di dipingersi viso e corpo, secondo alcuni storici, risale invece a più di diecimila anni fa. Vi era la credenza che la risata allontanasse gli spiriti maligni, mentre l'unione dei corpi sulla nuda terra rappresentava un omaggio alla Madre Terra.

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