Suor Chiara Francesca di Gesù Agonizzante (Adelaide Di Mauro)

L'ingresso al Monastero

Adelaide fu ammessa nel monastero delle Clarisse di Montevergine alla Giostra (un sobborgo di Messina) il 14 settembre 1924. La vestizione religiosa avvenne il 19 giugno dell’anno successivo, festa del Sacro Cuore di Gesù. Al termine del suo Noviziato, trascorso nella preghiera e nell’osservanza delle regole, il 21 giugno 1926, prese i suoi primi voti assumendo il nome di suor Chiara Francesca di Gesù Agonizzante[1].

Tuttavia, nonostante il suo impegno e il suo zelo, non arrivò a prendere i voti perpetui perché, a causa dell’insorgenza difenomeni “incomprensibili” (in quel periodo comparvero le prime stimmate ed aveva stati continui di estasi), il 21 febbraio 1929 verrà mandata a casa.

In seguito ella provò a ritornare in monastero: arrivò a notte fonda e, scesa dalla carrozza che l’aveva condotta fin lì, cominciò a bussare per farsi aprire, ma riconosciuta la voce le fu intimato di tornarsene a Siracusa. Rimase dietro quella porte per ore a pregare e ad aspettare finché non le fu offerta ospitalità da una signora che abitava lì vicino. Il giorno dopo la badessa le offrì del denaro per il ritorno a casa.

I rapporti con la badessa e le consorelle

consorelle

Suor Chiara, nella condotta dellavita monacale, si mostrò sempre ubbidiente e osservante delle regole; tuttavia alcune sue manifestazioni e atteggiamenti, preoccuparono la badessa del monastero, suor Fedele Castrogiovanni. Spesso la giovane suora entravaentrare in estasi e questo la rendeva inabile al lavoro; Le manifestazioni estatiche si presentavano anche tutte le volte che suor Chiara ascoltava musica o cominciava a suonare; proprio per questo motivo ella chiese a suor Fedele di esonerarla dal suonare in chiesa e ciò non fu gradito affatto dalla Superiora.

Anche la comparsa delle stimmate ai piedi preoccupò non poco la badessa che, temendo si trattasse di una forma di disfunzione organica, costringeva la povera suora ad immersioni in acqua calda che ebbero, invece, l’effetto di produrle emorragie; le piaghe si ripresentavano ogni settimana nei giorni di giovedì e di venerdì.

Furono questi solo alcuni dei motivi che spinsero la Superiora a ritenere suor Chiara inadatta alla vita del monastero. Riguardo alla sua esclusione dal monastero, suor Crocifissa Di Gregorio così scrisse:

«[…] La badessa le tolse l’abito religioso, ed essa, senza nulla dire, in ginocchio, a mani giunte e come un agnellino pregava che almeno le avessero lasciato l’abito religioso, e non l’ottenne. In quel momento era pallida. Prima di lasciare il monastero baciò umilmente la mano della badessa, poi la baciò a me, perché mi considerava sempre come Maestra; baciò le altre suore e se ne andò. Ma a me, licenziandosi, disse: “Stia attenta che dopo la mia partenza ci sarà un forte terremoto”. E difatti successe l’indomani a mezzogiorno, tanto che io mi spaventai e pensai alle sue parole».




[1]Adelaide assunse il nome di suor Chiara Francesca di Gesù Agonizzante. Nella corrispondenza che la riguarda si è constatato, però, che ella si firma sempre suor Clara Francesca probabilmente perché Clara è il nome con cui si rivolgeva a lei il suo direttore spirituale, p. Uccello, che iniziò a chiamarla così per distinguerla da un’altra suora con lo stesso nome.

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